CSRD e Reporting di Sostenibilità: obblighi 2025 per le imprese italiane
1. Chi è coinvolto
- Società quotate e grandi imprese > 250 dipendenti.
- PMI quotate (obbligo dal 2026, ma early adopter agevolate).
- Enti di interesse pubblico (banche, assicurazioni).
2. Cosa prevede la CSRD
Sezione ESRS | Indicatori principali | Fonte dati |
---|---|---|
E1 – Climate | Emissioni Scope 1-2-3, target -55 % CO₂ | Controllo di gestione + fornitori |
S1 – Workforce | Gender pay gap, turnover | HR/Payroll |
G1 – Business Conduct | Corruzione, lobbying | Compliance |
3. Impatti contabili
- Inserimento delle passività ambientali in bilancio (IAS 37).
- Valutazione fair value dei crediti di carbonio.
- Attestazione limitata da parte di revisori dal 2025, ragionevole dal 2027.
4. Come prepararsi
- Creare un ESG Data Hub con KPI finanziari+non finanziari.
- Mappare catena di fornitura per Scope 3.
- Aggiornare il piano dei conti: conti d’ordine “CO₂e crediti/debiti”.
- Preparare la relazione di sostenibilità integrata al bilancio XBRL.
5. Strumenti digitali utili
- Software CSRD-ready (Esgware, GreenLedger).
- API per carbon accounting (Climatiq, Normative).
- Modelli AI per gap analysis normativa.
In sintesi: la CSRD trasforma il bilancio in un report ibrido; chi si attrezza ora minimizza costi e massimizza la credibilità sul mercato dei capitali.
Riepilogo finale
- Riforma Fiscale 2025: meno aliquote, incentivi al reinvestimento e adempimenti ridotti per le PMI.
- AI in contabilità: automatizza fino al 35 % delle ore, ma richiede compliance all’AI-Act.
- CSRD: reporting ESG obbligatorio, con impatti su bilancio e sistemi informativi.
Prepararsi nel 2024 su questi tre fronti permetterà agli studi commercialisti di guidare i clienti, anziché inseguire le scadenze.